Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia DOP – Bollino Aragosta

 48.00

L’Aceto balsamico tradizionale di Reggio Emilia Bollino Aragosta che vi proponiamo è diverso. Perché? È invecchiato per almeno 12 anni in batterie di 9 barili, ma soprattutto è stato giudicato idoneo con un punteggio minimo di 245 punti (contro i 240 richiesti dalla Dop).  Il produttore di questo Balsamico, infatti, lo imbottiglia solo se supera di almeno 5 punti il minimo richiesto per potersi fregiare della Dop. Quindi in questa bottiglietta troverete una qualità nettamente superiore agli altri.  Questo Bollino Aragosta si fa apprezzare per la sensazione di acidità volatile gradevolmente pronunciata. Il suo profumo tenue e delicato e la sua buona acidità si rivelano perfette nell’uso a crudo sui carpacci di carne e di pesce, nei pinzimoni e per le marinate. A caldo è da consigliare per insaporire a fine cottura crostacei, costolette d’agnello, petti di pollo e carni rosse. Scaldato e omogeneizzato con burro e parmigiano reggiano crea un condimento o delizioso sui tortelli di zucca.

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Descrizione

Il Balsamico tradizionale è veramente un prodotto unico al mondo, perché rimane integro, vitale e espressione di bontà per generazioni. Per secoli è stato considerato un medicinale, solo di recente è entrato di prepotenza in cucina. Occorre tenere presente che per avere un prodotto di questo livello non basta solo l’invecchiamento, ma sono fondamentali la qualità e “la mano” del produttore, solo così si spiega la differenza tra un Balsamico tradizionale e un grande Balsamico tradizionale.

La Dop (Denominazione di origine protetta), che certifica la qualità del prodotto, è tutelata dal Consorzio fra Produttori dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia. In base ai risultati dell’assaggio il Balsamico Tradizionale è classificato in tre categorie: Aragosta, Argento e Oro. Il giudizio dei maestri assaggiatori serve non solo a stabilire se l’aceto esaminato possa fregiarsi del titolo di Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia, ma anche a collocarlo nelle tre categorie  e ad attribuirgli la relativa etichetta. I tre diversi bollini colorati vengono infatti rilasciati in base al punteggio assegnato dagli assaggiatori che valuta le caratteristiche visive, olfattive e gustative di ogni aceto. Può anche capitare che un aceto sottoposto all’esame non venga giudicato idoneo: in questo caso viene rimesso nelle botti ad affinarsi ulteriormente per poi essere ripresentato ai maestri assaggiatori anche l’anno successivo e ottenere così l’agognata Dop.  Il disciplinare di produzione stabilisce che il prodotto sia invecchiato almeno 12 anni prima di essere sottoposto all’esame sensoriale della commissione di degustazione, e che debba essere confezionato in provincia di Reggio Emilia nella speciale bottiglietta che deve essere chiusa con un sigillo di ceralacca a garanzia.

Per conoscere meglio le unicità dell’Aceto Balsamico di Reggio Emilia guarda il video realizzato dal Consorzio fra produttori dell’Aceto Balsamico di Reggio Emilia:

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