Descrizione
Il Balsamico tradizionale è veramente un prodotto unico al mondo, perché rimane integro, vitale e espressione di bontà per generazioni. Per secoli è stato considerato un medicinale, solo di recente è entrato di prepotenza in cucina. Occorre tenere presente che per avere un prodotto di questo livello non basta solo l’invecchiamento, ma sono fondamentali la qualità e “la mano” del produttore, solo così si spiega la differenza tra un Balsamico tradizionale e un grande Balsamico tradizionale.
La Dop (Denominazione di origine protetta), che certifica la qualità del prodotto, è tutelata dal Consorzio fra Produttori dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia. In base ai risultati dell’assaggio il Balsamico Tradizionale è classificato in tre categorie: Aragosta, Argento e Oro. Il giudizio dei maestri assaggiatori serve non solo a stabilire se l’aceto esaminato possa fregiarsi del titolo di Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia, ma anche a collocarlo nelle tre categorie e ad attribuirgli la relativa etichetta. I tre diversi bollini colorati vengono infatti rilasciati in base al punteggio assegnato dagli assaggiatori che valuta le caratteristiche visive, olfattive e gustative di ogni aceto. Può anche capitare che un aceto sottoposto all’esame non venga giudicato idoneo: in questo caso viene rimesso nelle botti ad affinarsi ulteriormente per poi essere ripresentato ai maestri assaggiatori anche l’anno successivo e ottenere così l’agognata Dop. Il disciplinare di produzione stabilisce che il prodotto sia invecchiato almeno 12 anni prima di essere sottoposto all’esame sensoriale della commissione di degustazione, e che debba essere confezionato in provincia di Reggio Emilia nella speciale bottiglietta che deve essere chiusa con un sigillo di ceralacca a garanzia.
Per conoscere meglio le unicità dell’Aceto Balsamico di Reggio Emilia guarda il video realizzato dal Consorzio fra produttori dell’Aceto Balsamico di Reggio Emilia:
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