Il culto del cibo di Reggio Emilia su Bell’Italia

Il mensile di Cairo Editore dedica cinque pagine a ristoranti, produttori e negozi reggiani

Una bella soddisfazione. Su Bell’Italia di Aprile è uscito un lungo articolo di Auretta Montesi – Reggio Emilia, Il culto del cibo – che descrive, con bellissime foto, le nostre eccellenze culinarie, i nostri produttori e le nostre abitudini migliori legate al cibo.

Il made in Reggio è rappresentato subito da una bandiera del nostro food: l’erbazzone, “eccellente torta di verdure da mangiare a tutte le ore”. Poi c’è ovviamente il Lambrusco, il vino italiano più amato e più popolare all’estero, ma anche le bollicine ottenute dal vitigno Spergola dalla Cantina Casali di Scandiano. Poi spazio alle prelibatezze del Salumificio Gianferrari di Ciano d’Enza – con fotografia del mitico “canossello” o Culatello di Canossa. Proprio di Reggio c’è una citazione della Salumeria Piccola di Sergio Paderni: “il meglio o quasi delle produzioni reggiane”. Ma non ci sono solo i produttori, la Montesi ha aperto le porte anche di negozi e ristoranti: la Pasticceria Boni, per esempio, con le sue spongate, il biscione e “le pesche” – due pasticcini legati insieme da alkermens e crema, con la forma che ricorda il frutto; oppure la Trattoria la Morina “dove i prodotti extra-emiliani non possono entrare”.

Spazio poi per il Parmigiano Reggiano, con una finestra sul Caseificio Notari del Consorzio Vacche Rosse, le mucche speciali che producono un parmigiano di nicchia e d’eccellenza, e l’allevamento dei Fratelli Scalabrini di Bibbiano, col loro parmigiano stagionato fino a 30 mesi. Da Quattro Castella vengono invece le produzioni di Nonna Lea, dalle cose fatte in famiglia alla vendita all’ingrosso di surgelati mentre dal piccolo borgo di Selvapiana viene citata la Latteria Sociale e da Albinea, la Bottega del Tortello.

Alla fine di questo gustosissimo viaggio, arricchito dalle foto degli splendidi panorami reggiani, c’è la ricetta di Giuliano Davoli, chef della Trattoria la Morina: Ganassini di manzo al Lambrusco, uno stufato di guance di manzo con verdure, fatto cuocere lentamente con brodo e vino.

Un breve vademecum che rappresenta un po’ dell’aristocrazia reggiana sul food di qualità che in Emilia sappiamo produrre e servire. Da leggere anche come geografia di sapori: itinerario di un viaggio tutto da assaggiare.

 

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